MAX
MARINAIO, UN BLUESMAN A LUCCA
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Vediamo
di conoscere meglio
questo straordinario musicista nato udite udite all'interno delle mura
della bella cittadina di Lucca e che oggi vive "nascosto" tra le
colline della provincia Toscana.
Nascosto da chi? Da cosa? Dai suoi stessi concittadini? Da chi lo
ignora? Dal mondo? Ma andiamo per gradi...
Si tratta di uno di quei "personaggi non personaggio" perché
malgrado il nome simpatico e allusivo... che lascia pensare ad
avventure rocambolesche sopra i mari... è uno di quei musicisti ed
autori "puri" che non amano troppo le luci della ribalta e che
in una epoca come questa di sovraesposizione mediatica rischiano di
rimanere inosservati, perennemente superati da chi invece, sia pure
dotato di poco o nessun talento, sa porsi nel mondo con maggiore enfasi
e spregiudicatezza.
Al tempo stesso Max è apprezzato all'estero e la sua musica è
stata trasmessa da Radio importanti quali Radio Sensation
Paris già nel 2010. Più recentemente da Radio Lucca 2000 "I Lupi della
Notte", Punto Radio in "Blues Fires" trasmissioni altamente
specializzate di blues internazionale.
Siccome non stiamo parlando di un musicista di primo pelo, un minimo di
cronistoria si impone... cercheremo di esser brevi ed interessanti!
Max inizia a scrivere pezzi originali a 19/20 anni, in un quartiere
malamente etichettato come il "Bronx" della città... e sceglie di farlo
in lingua
inglese, una scelta che in quel tempo ed in quel contesto risulta
incomprensibile a tutti.
Si tratta di brani di boogie woogie e di blues, veramente gran belle
canzoni come Don't Get
Right, My Real Life, Man Without a Babe, Let's Rock per non parlare
della splendida Look
Look Look un brano jazz dall'aria misteriosa, di grande
classe. A questi unisce brani più melodici e tuttavia ritmati, accostabili per certi versi a quelli dei Beatles, per capirsi,
ma mantenendo sempre una innata ed inconfondibile originalità e freschezza. Max è infatti uno che crea
grazie all'ispirazione e non grazie all'ambizione o al diploma... dalla
sua, ha solo talento e caparbietà...
Avete presenti quei Goals della serie B, che se li avesse fatti Leo
Messi gli avrebbero dato 27 palloni d'oro consecutivi?
Ecco, le canzoni di Max sono un po' così: bellissime... ma
inosservate perché da un lato non le ha scritte né B.B. King né John
Lennon... (e per conseguenza non passano nei grandi media) e
dall'altro perché malgrado oggi tutti si
pavoneggino nel lamentarsi di quanto è peggiorata la
musica... al lato pratico non fanno che parlare dei soliti personaggi
che sono più influencer che musicisti... rendendoli ancora più trendy e
passano tutto il tempo su spotify piuttosto che su bandcamp, in questo
modo di artisti originali ne scopri ben pochi per non dire nessuno. |
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Questi brani verranno pubblicati solo nel 2003 vale a dire,
quasi 20 anni dopo il momento della loro scrittura. Ma su questo ci
torniano dopo... nella intervista.
Il lavoro fu pubblicato da una etichetta indipendente, con una piccola
tiratura di CD, bollinata SIAE, esaurita in breve tempo, ma probabilmente non una copia uscì dall'ambito toscano. Il disco che si chiamava "Let The Good TImes Rock and Roll" venne
presentato a Lucca in una delle casermette sopra le Mura Urbane.
Uscirono i soliti articoletti in cronaca locale e su qualche altra
testata e sito. Il nostro non né ricavò ovviamente né pecunia né gloria
anche perché le canzoni erano perlopiù cantate da un altro cantante e
lui si era tenuto un po' dietro al progetto sia pure scrivendo,
arrangiando e suonando tutti i pezzi.
A quel punto con le tasche vuote, ormai quasi quarantenne,
ma determinato a "viver d'arte" il nostro Max fa un gioco di
prestigio e forma i Flying Cats. La prima band rockabilly al mondo con
una incredibile batterista donna! I Flying Cats sono in realtà una band
molto ben organizzata, con in scaletta anche due brani di Ray Charles,
riarrangiati ad arte da Max, arrivano in finale al Pistoia Blues
esibendosi al Teatro Bolognini di Pistoia dove ricevono una
spettacolare standing ovation. I Flying Cats, band che ha in
organico musicisti provenienti da diverse città toscane, suoneranno per
un settennio un po' ovunque in Toscana, raccogliendo sempre grande
consenso di pubblico.
A partire dal 2012 Max torna a scrivere in maniera più libera blues ed
altro. Nel frattempo sviluppa il Max Marinaio Nautilus Studio, il suo
studio di registrazione privato, aperto alle collaborazioni.
Animato da una creatività a dir poco vulcanica a partire dal
2018 Max torna a scrivere anche nuovi brani Jazz. |
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per fargli qualche domanda a cui si è volentieri prestato a rispondere.
INTERVISTA A MAX MARINAIO (di Leonardo Carmignani)
E' vero che stai per
ri-pubblicare l'album "Let The Good Times Rock' n 'Roll" ovvero
un gruppo di canzoni già pubblicate nel 2003 e perché questa scelta?
Sì
ci sto lavorando, il disco del 2003 non è più disponibile e la gente
non può più ascoltare quelle canzoni, per cui sto preparando un nuovo disco con le stesse canzoni, ma ci sono alcune
differenze importanti.
All'epoca la maggior
parte delle tracce vocali fu affidata ad un giovane cantante... poi
ritiratosi dalle scene. Quindi di fatto questa è una nuova produzione perché anche se ho mantenuto gli
arrangiamenti originali, i brani li ho cantati tutti personalmente, ho
suonato le parti di basso e... le parti di batteria sono nuove sebbene anche lì abbia cercato di
mantenere il più possibile le invenzioni ritmiche che caratterizzavano
i pezzi. Di
fatto è un album nuovo, con un sound migliorato, inoltre questa volta
il mixing e il mastering son stati fatti nel mio studio.
Perché non hai mai ristampato o remixato il disco
originale?
Per
un complesso di motivi... anzitutto volevo cantare personalmente
tutti i pezzi, cosa che ho fatto lentamente nel tempo e poi, già che c'ero, volevo migliorare il
sound.
il disco del 2003 era discreto e gli arrangiamenti erano perfetti, non
li ho praticamente toccati, ma era stato concepito come un
disco pop... con un sound un po' leggero.
Trattandosi
di un lavoro Soul-Blues, volevo un suono più appropriato.
Dovevo farlo per me stesso perché è un gruppo di canzoni a cui sono
rimasto molto legato e che ho suonato per anni con i Flying Cats. I
brani blues li suono tuttora, quando vado dal vivo.
Poi
dal punto di vista della produzione... oggi quando pubblichi in inglese
lo fai per un pubblico internazionale quindi c' è più
attenzione ai particolari, il primo essendo un CD fisico era in realtà
un disco destinato al solo pubblico italiano.
Perché il
primo disco fu pubblicato a tanta distanza di tempo rispetto alla
scrittura dei pezzi?
Quando scrissi
i brani ero veramente giovane. Mi ricordo che evitavo di suonare i miei
pezzi in pubblico per paura che me li potessero rubare. Ero consapevole
del loro valore. Mi scrissi alla SIAE cinque anni dopo per proteggerli. Cominciai a
depositare i brani solo nel 92/93 a quel tempo avevo ormai creato il
mio primo studio MIDI e depositavo quindi già gli arrangiamenti dei
pezzi, con basso piano etc. Poi cominciai a suonarli un po' live e,
verso la fine degli anni '90, dopo che mi fu presentato questo
cantante, nacque in me l'idea di fare il disco.
Dapprima pubblicai un singolo "All the pretty girls / Yes It's You"
nel 2000 che fu accolto molto bene, lo presentammo anche in una delle casermette sulle mura di Lucca.
Decidemmo di
metterci al lavoro per pubblicare un album ma fu un periodo con molte
traversie, durante il quale persi anche mia madre. Ebbi davvero
infiniti ostacoli di ogni genere, ma alla fine riuscii a pubblicare il
disco il 31 Agosto del 2003.
Per cui c'era stato un
periodo di crescita artistica tra il momento della scrittura dei pezzi
e quello della pubblicazione?
Si
esatto, all'inizio scrivevo i brani come fanno tutti i ragazzi, testo,
voce, chitarra o un po' di piano elettrico. Solo Daydream e Let The Good
Times Rock and Roll avevano parti di basso definite e due parti vocali.
Nove anni dopo
ormai avevo
imparato ad arrangiare i miei pezzi secondo i miei gusti. Cosa non
scontata nella vita di un musicista. Quasi tutti si affidano a professionisti
per fare questo oppure gravano sulla band. Agli inizi mi arrabattavo
come potevo, c'è stato un breve periodo in cui usavo due registratori per cercare di
sovrapporre due parti diverse ma era una cosa folle (risate)
inoltre non ero soddisfatto delle mie prime esperienze in
studio perché i pezzi non suonavano come io li sentivo... questo mi
spinse a dotarmi nel '92 del mio primo sistema MIDI, che mi permetteva
di creare i miei arrangiamenti ma anche il mio sound. Quello ha rappresentato in effetti un
momento di crescita fondamentale come compositore. Le
idee
musicali non mi erano mai mancate... mi mancavano gli strumenti per
esprimerle. Comunque specie le parti solistiche le ho elaborate per la
maggioranza solo quando ho iniziato la produzione quindi tra il 2001 ed
il 2003. Sarei riuscito a fare il lavoro anche prima ma probabilmente
sarebbe stato un po' diverso.
E adesso con il progetto Past & Present... stai pubblicando un Album dopo
molti anni... dall'ultimo,
Più
o meno sì... perché in mezzo ci sono stati i Flying Cats. Con
i Flying Cats abbiamo realizzato due EP nel 2009 e 2010 però non erano veri lavori
discografici, diciamo che erano dei demo, anche se ben fatti, che
avevano lo scopo di aiutarci ad ottenere delle date dal vivo per la band. Il
fatto
è che finché suonavo con la band e fino almeno al 2012, essa aveva
progressivamente assorbito ogni mia attività quasi senza che me ne
accorgessi... non avevo tempo per la produzione. All'inizio con la
band suonavo brani scritti anni prima, alla fine
scrivevo brani per la band, fissavo date
con la band, registravo demo ed EP per la band, pensavo di pubblicare un album della band... insomma tutto
quello che facevo era in funzione della band...
Fino
al 2010 poi usavo ancora studi esterni per registrare alcuni strumenti inclusa la voce e
questo rappresentava un costo... per cui fare album era un lusso che non potevo permettermi.
Poi
dal 2012 quando - anche per cause di forza maggiore - le cose si son
calmate... è tornato fuori il vecchio me stesso, ho
ricominciato a scrivere senza avere un contenitore in mente...
ho
finalmente acquisito ottimi microfoni per il mio
Home Studio ed ho iniziato a fare le voci autonomamente, cantando dapprima
qualche vecchio brano.
Piano
piano ha cominciato ad emergere l'esigenza di tornare a produrre e
pubblicare seriamente... ho tanti pezzi nuovi ma secondo me era
importante portare a conoscenza del pubblico le canzoni di
quel primo album del 2003... per porre un punto fermo... altrimenti
sarebbe stato come ripartire dal niente come se prima non ci fosse
stata alcuna storia... e non mi pareva giusto.
Uno di questi EP dei Flying Cats è stato trasmesso
da Radio Sensation Paris, vero?
Sì
ci sono stati due importanti speaker radiofonici che si sono occupati
dei Flying Cats: Dr. Feelgood Faulisi di Virgin Radio che ha
organizzato per noi
un concerto a Pisa che ricordo ancora con molto piacere perché ci fu un
entusiasmo pazzesco tra il pubblico. E questo speaker francese che
conduceva una trasmissione che si chiamava Memphis Tennessee a Radio
Sensation un grande esperto e appassionato di musica Rockabilly e
vintage in generale, conosceva centinaia di gruppi e recensiva gli
album.
Lui mi contattò attraverso il sito della band e mi chiese di inviargli
un CD di brani originali per mandarlo in radio. Cosa che fece! Per cui
anche l' EP non doveva esser così male...
In Francia sia il blues che il rockabilly sono molto apprezzati.
In
Italia... il pubblico lo apprezza molto ma è ben difficile che qualcuno che lavora in Radio
ti venga a cercare.
Comunque più recentemente, come Max Marinaio hai
pubblicato due singoli blues nel 2019 e nel 2020...
Sì ho
pubblicato Man Without a Babe, come singolo, rifatto con la batteria
con le spazzole, e poi nel 2020 Wasted Youth che invece è un brano più
recente (del 2018) ispirato alla tragedia avvenuta nella discoteca di
Corinaldo. In realtà è un brano che parla della condizione giovanile,
di fronte alla quale si fa di tutto per chiudere gli occhi.
Durante il 2020/2021 ho lavorato molto all'album ma senza riuscire a
terminarlo per cui ho deciso di pubblicare il mio solito singolo di
fine anno... poi ovviamente ho ripreso a lavorare sull'album che ha
arrangiamenti complessi con i fiati etc. che richiedono tempo.
Hai avuto rapporti con altre Radio?
Tupa Nightwolf di
radio Lucca 2000, con la sua storica trasmissione blues del Venerdì
"I Lupi della notte" ha trasmesso il singolo "Man Without A Babe" del 2019.
La sua trasmissione è molto interessante, quando ho tempo la ascolto
anche io, magari di rado perché la sera son sempre a lavorare
in studio, ma ogni tanto ci riesco ad ascoltarne almeno un pezzo dato
che va avanti tutta la notte! (Risate). Se qualcuno vuole ascoltare qualcosa di Max Marinaio o anche dei Flying
Cats può fare una richiesta a Tupa Nightwolf, conoscendomi già, penso che
possa mandare qualcosa. Poi
nel 2021 è stato un piacere sentire il brano su puntoradio di Cascina
(PI) nella altrettanto storica trasmissione "Blues Fires".
Nel 2022 ho rilascito una intervista a Radio Italia 5... poco altro. Un
po' è anche colpa mia perché non sono poi così intraprendente,
raramente cerco qualcuno... sono sempre concentrato sul lato creativo e
sulla produzione
la quale ormai è un impegno a tempo pieno; persino il lato
live ne soffre figuriamoci quello della auto promozione.
Anche il
lavoro sulle partiture e la continua acquisizione di Know How
in studio mi porta via parecchio tempo. All'estero... so che alcune radio mi seguono sui social.
L' esperienza live con i Flying Cats è da considerarsi chiusa?
Diciamo
che ho dovuto interromperla per cause di forza maggiore ed in quel momento mi è costato. E' stata una esperienza
bellissima e difficile perché operi in un ambiente underground...
oltre al circuito dei pub eravamo comunque riusciti a fare alcune belle Feste di piazza e
ad un certo punto siamo stati persino invitati a suonare in America, a Long Beach.
Ho pensato molto se fosse il caso di farla ripartire ma al momento non ci
sono le condizioni. Avremmo avuto bisogno di un manager ma le agenzie rappresentano solo i vip.
Queste
cose funzionano in base al numero di date dei concerti... per far ripartire un progetto
storico come quello occorre almeno un mini tour... nel frattempo poi mi sono concentrato su altri progetti.
Quali sono i tuoi progetti per l'immediato futuro?
Per
quanto riguarda la produzione ho programmato di portare avanti
parallelamente un po' tutti i progetti che mi stanno a cuore: il progetto Soul che va sotto il nome "Past
& Present" (che è quello di cui fa parte l'album Let The Good
Times Rock'n' Roll), il mio
progetto Blues personale come Max Marinaio e con calma pubblicherò anche qualcosa in
ambito Jazz.
Tutti
e tre questi progetti prevedono la pubblicazione di diversi album perché di materiale ne ho per due vite.
Sul
fronte live sono ripartito da dove avevo interrotto ovvero
dalla apparizione di Ottobre 2019 come bluesman al S.Vito Rock
Festival.
Ho suonato a Giugno 2022 con il Max Marinaio Soul Blues Trio al "Musiche e parole ai 4 Venti". Vediamo cosa porterà il futuro. La stagione invernale la dedico principalmente alla produzione in studio. Comunque sul mio sito ho predisposto
un modulo per il booking con cui si può richiedere un
numero qualsiasi di musicisti e ottenere un preventivo gratuito.
Quindi se ho ben capito il progetto Soul che va sotto il nome di "Past
& Present" non lo porterai in giro live
Non
integralmente. Ho suonato alcuni pezzi da quel progetto al concerto
Musiche e Parole ai 4 venti, tendo a considerarlo più un progetto
discografico ma mi
piacerebbe aprire a collaborazioni esterne.Diciamo che occasionalmente suono pezzzi da quel repertorio perché sono di alta qualità ed al pubblico piacciono. Mentre invece il miei repertori blues e jazz cercherò di
portarli in giro anche nel live.
Parlaci del tuo rapporto col Jazz... prima hai detto che nel 2018 sei
tornato a scrivere diversi brani Jazz
Ho
sempre amato il jazz, tra i primi pezzi c'erano Look Look Look, I Won't
Stop To Sing, Jazzrok, I Don't Love Just One Thing e anche You Know I
Love You col suo arrangiamento di piano era abbastanza vicino al Swing/Jazz.
Poi
negli anni '90 abbozzai altri pezzi in prevalenza strumentali.
Ma è materiale rimasto chiuso nel classico cassetto. Perché
sai... all'ispirazione non puoi dir di no, ma il jazz non l'ho mai considerato una
priorità. Ho sempre pensato: "bhé il jazz sarà quello che farò quando
sarò vecchio!" Bhé adesso ci sono quasi!
Poi
nel 2018 ho pensato che paradossalmente... tra i pezzi Jazz
che avevo fatto... ben pochi erano per la chitarra, che è il
mio strumento principale ed ho scritto "Notes from my Basement" per chitarra, contrabbasso e sax.
Quelli
degli anni '90 erano basati su piano o vibrafono, contrabbasso,
strumenti a fiato... insomma roba anche complessa da portare
in giro e non necessariamente scritti per me, per cui ho iniziato a
scrivere un po' di pezzi da fare sulla chitarra, adatti ad esser
eseguiti anche in duo o comunque... che non richiedessero organici
complicati.
Nel
2019/2020 ho scritto brani Jazz fondati sulla chitarra. Verso
Settembre 2020 ero sul punto di creare un piccolo Ensable ma poi
abbiamo visto che la pandemia non allentava la morsa ed ho rimandato
tutto preferendo concentrarmi sul lavoro in Studio.
Questa
domanda scusami ma te la devo fare... cosa ne pensi del fatto che
sembri essere il classico musicista "non profeta in patria"?
In
parte lo
considero normale in quanto io faccio musica in lingua
inglese, di fatto sono più seguito all'estero che in Italia. Inoltre ho
sempre tenuto un profilo basso, non mi è mai piaciuto mettermi in
mostra, non sono una rockstar. Sono quello che ha scritto a 20 anni
brani come "My Real Life" e Let The Good Times Rock and Roll che
polverizzano quel mito.
Per
quanto riguarda Lucca in particolare, che vuoi che ti
dica... qui qualunque cosa che non sia Jazz o musica classica è quasi
malvisto per cui, spero magari in futuro di poter presenziare in
qualche occasione con del Jazz ma anche lì: per ora ho visto solo
alcune persone sollecite nel far presente che i musicisti non si posson
retribuire...
se questo è vero, significa che non c'è spazio per i professionisti.
Vedremo cosa si può fare. Se non si può fare nulla non faremo nulla
ovviamente.
Forse
quando mi vorranno sarà troppo tardi. Non è che faccia piacere, ma io
sono un uomo che ha
imparato ad esser felice del proprio talento. Ed in altre città Toscane ho sempre suonato. Non me la
prendo per queste cose.
Cosa ne pensi dei social? Li usi?
Sono
presente soprattutto su Instagram. Lo uso per dare un "dietro le
quinte", non faccio solo post inerenti la musica, faccio foto che
riguardano la vita quotidiana o i miei hobby.
A volte posto foto di quando sono in studio... è un tentativo di mostrare la persona oltre l'artista. Forse sono l'unico ad usarlo in quel modo. Quindi anche in quello mi sa che ho sbagliato tutto (risate)
In ultima analisi Max Marinaio anche nella intervista che avete
appena letto si è dimostrato, più che un marinaio, un autentico gentleman
capace di prender le cose con l'ironia che peraltro ritroviamo regolarmente nei suoi
testi musicali. Non possiamo far altro che invitarvi a conoscere questo
artista fuori dal comune e dalle logiche di mercato, che ha saputo
costruirsi una strada completamente autonoma, basandosi unicamente
sulle proprie forze e sul proprio talento. Lui non è un musicista da
hit (anche se potrebbe esserlo senza nessun sforzo, basti ascoltare pezzi come Daydream) è uno di quei
musicisti alla cui musica ti affezioni e che torni sempre volentieri ad
ascoltare.
E' in modo del tutto peculiare, un grande... un artista originale, capace di
creare una propria poetica musicale ed un proprio stile, come solo i
grandi sanno fare.
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