ROLLING STONES A LUCCA, QUATTRO AVIDI VECCHIETTI SUONANO CANZONI VECCHIE PER UN MUCCHIO DI SOLDI, CHE BELLOOOO !
articolo del 28-09-2017
Lucca è una città vecchia e malata... che crede di esser diventata consapevole di una sua vocazione al turismo ma che rimane legata ad ogni concetto di vecchiume possibile ed immaginabile.



Chi non ha amato i Rolling Stones? Chi non ha i loro dischi a casa... magari su vinile?
Chi in generale non avrebbe voluto sentirli dal vivo... magari una trentina d'anni fa?
Il signor D'Alessandro ora che è riuscito a farli suonare a Lucca, si vanta di ricevere telefonata da tutti i maggiori artisti mondiali che improvvisamente vogliono suonare a Lucca. E già fiuta affari milionari...  
Ma quale è il vero significato di un concerto dei Rolling Stones a Lucca nell' anno 2017?
Quattro vecchietti quasi ottantenni che suonano canzoni composte anche più di 50 anni fa... e fin qui ancora lo si potrebbe approvare.
Ma strapagati! Con biglietti dai 100 ai 300 Euro
peraltro finiti in un baleno e ricomparsi poi su internet a prezzi rialzati fino a 500 Euro e oltre, sui circuiti di secondary ticketing.
Onestamente alla loro età e con le colossali ricchezza accumulate negli anni, una band come questa dovrebbe suonare solo per beneficenza. Almeno i biglietti venduti andrebbero a fare del bene a qualcuno.
Essere invece ancora così tenacemente attaccati al denaro, francamente ci toglie ogni entusiasmo e toglie ogni poesia a quel racconto poetico che dovrebbe essere un grande concerto di musica Rock.
Questa avidità peraltro non riguarda solo i Rolling Stones... ma anche altri artisti di indubbio valore che hanno suonato al Lucca Summer Festival... citiamo ad esempio Burt Bacharac. Impossibile quindi non chiamare in causa l'organizzazione del Festival, a cura di D'Alessandro e Galli ed il significato del festival Lucchese.
Fino a qualche anno fa i prezzi erano carnierati e - il forse è d'obbligo - si cercava di tenerli alla portata dell'ascoltatore medio.
Basti ricordare il concerto di Ray Charles in piazza dell'Anfiteatro nel 2000 o di Paul Simon in Piazza Napoleone nel 2008.
Nemmeno quei biglietti erano bassi ma almeno non erano ancora roba da banchieri.

Negli ultimi anni invece gli organizzatori hanno fatto in modo di far lievitare questi prezzi oltre il limite di guardia. A questo incontrovertibile fatto si cerca di trovare ogni tipo di scusa ma la verità è che questo lievitare dei prezzi, fa il gioco degli organizzatori, dei big della musica, non certo della città - come si vorrebbe far credere - che in questo modo si illude di attirare turisti di classe abbiente... speranza vana e tutta da dimostrare.
Insomma gli interessi economici di pochi - già ricchi - come al solito la fanno da padrone.
Il risultato è uno stravolgimento totale del concetto stesso di concerto Rock (o Pop a seconda dei casi...) trasformato forzatamente e forzutamente da evento popolare ad evento elitario, altro segno dell'ormai conclamato e definitivo decadimento del concerto Rock/Pop. E quando un ideale crolla... un grande sogno collassa... allora cosa succede? Ma è semplice cari lettori: che coloro che ancora possono spremere via i soldi dalle vostre tasche di inguaribili e malcapitati idealisti rock, si buttano come falchi a capofitto sull'affare, vi spolpano come teneri coniglietti e se ne volano via poche ore dopo: missione compiuta, lasciando le vostre bianche carcasse a balenare nel sole di mezzogiorno, mere ossa inconsapevoli della morte del proprio essere che fu!
Ecco cosa è successo a Lucca l'altra sera, sono saltati fuori gli spazzini ed hanno ripulito tutto e tutti sfruttando i loro sogni superflui. Niente di più triste, triste come la città di Lucca.
Lucca da sempre obsoleta ed obsolescente... in eterno ritardo di mezzo secolo su tutto... una città vecchia e malata... governata da eterne cariatidi persino al di là di quanto dice l'anagrafe... una città che crede di esser diventata consapevole di una sua vocazione al turismo ma che rimane legata ad ogni concetto di vecchiume possibile ed immaginabile ed incapace di liberarsene. Come chiudere allora questo deprimente articolo... deprimente anche per chi lo scrive credetemi. 
Bé chiudiamolo così: i Rolling Stones sono vivi, Viva i Rolling Stones! Quelli degli anni '60 però! Perché queste quattro mummie avide e taccagne fanno un po' pena a dir la verità.


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